domenica 22 marzo 2009

PARTEC ip AZIONE

L'esigenza di un protocollo


Conoscenza dell'area, del contesto, delle peculiarità.














Individuazione di un cliente virtuale



Scelta dei possibili partner














Coinvolgimento di:
-Istituzioni
-Circoscrizione/comune
-Associazioni (di cittadini, di categoria, di consumatori …)
-Comitati
-Scuole








Concentrare competenze ed esperienze










Far crescere l’interesse intorno al proprio progetto





Organizzare-Partecipare ad eventi per la condivisione dei programmi





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Mantenere un diario delle iniziative




come:

Analisi di documenti disponibili, raccolta ed analisi di informazioni già prodotte sul tema. Pro: recuperare e ordinare la conoscenza già accumulata; Contro: dati e informazioni raccolti per altri scopi anche se non sempre utilizzabili così come sono.
Osservazione diretta, analisi delle relazioni tra luoghi e comportamenti; analisi dei problemi nei loro elementi visualizzabili; Pro: analisi di comportamenti, analisi in profondità, ricchezza di informazioni studio dei comportamenti nei loro ambienti naturali; Contro: dati non quantificabili, dati non generalizzabili non sempre è possibile l’accesso ai luoghi che si vogliono osservare.
Osservazione partecipante, analisi di comportamenti ed attività mentre si stanno svolgendo. Pro: analisi in profondità, analisi di comportamenti verbali e non verbali, l’osservatore è calato nella situazione. Contro: dati non quantificabili, dati non generalizzabili.
Inchiesta attraverso questionario, verificare ipotesi precise (sondaggio di opinione), analisi di ampio respiro, (survey) su fasce di popolazione. Pro: dati quantificabili, dati generalizzabili, si raggiunge un gran numero di persone, si possono fare comparazioni. Contro: dati sommari, non sono possibili analisi in profondità, non si presta all’analisi di casi specifici, alti costi in termini di tempo.
Interviste, raccolta di informazioni su un tema specifico (interviste a testimoni privilegiati), analisi dettagliate delle opinioni delle persone, delle loro immagini dei problemi, delle motivazioni.Pro: analisi approfondite ricchezza di informazioni. Contro: dati non quantificabili né generalizzabili (in senso statistico).
Assemblee pubbliche, incontri pubblici aperti a tutti gli interessati: utili per presentare la ricerca o per illustrare e discutere i risultati. Pro: ampia partecipazione, visibilità. Contro: parla solo chi è già abituato a farlo, non consente analisi in profondità, non consente un reale confronto tra le diverse posizioni.
Brainstorming, incontri aperti a persone interessate o esperte di un tema in cui ognuno dice liberamente tutto ciò che sa in merito. Pro: utili per impostare il lavoro, utile a generare idee e a metterle in comune. Contro: le conoscenze e le informazioni dei dati non hanno sistematicità, i dati non sono verificabili.
Workshop, discussione strutturata aperta ad un numero limitato di partecipanti su un tema preciso. Pro: analisi approfondite, facilita la partecipazione diretta di ciascuno, favorisce l’emergere di posizioni condivise(adatto quindi quando esistono conflitti o posizioni contrapposte). Contro: semplifica e riduce la complessità delle informazioni e la molteplicità dei punti di vista.
Charrette, competizione pubblica di idee diverse. Pro: aperto a tutti gli interessati, utile quando si tratta di selezionare e scegliere tra preferenze già espresse, adatta a ricerche orientate in senso progettuale o quando si devono prendere decisioni: Contro: meno adatta come strumento per aumentare la conoscenza di un tema.
AALBORG+10
ISPIRARE IL FUTURO
11 giugno 2004 i 1000 partecipanti alla quarta Conferenza Europea delle Città Sostenibili, Aalborg+10, hanno approvato gli 'Aalborg Commitments',
riconoscendoli come la dichiarazione finale della conferenza e i rappresentanti di 110 amministrazioni locali hanno sottoscritto il documento sul podio della plenaria conclusiva. Questa risposta positiva così immediata ha rafforzato il nostro ottimismo e la certezza che gli Aalborg Commitments saranno in grado di sviluppare una notevole energia positiva a favore della sostenibilità.
Per la compilazione del rapporto preliminare saranno utilizzati come struttura i dieci temi degli "Aalborg Commitment":
1. Governance
2. Gestione locale per la Sostenibilità
3. Risorse naturali comuni
4. Consumo responsabile e stili di vita
5. Pianificazione e progettazione urbana
6. Migliore mobilità, meno traffico
7. Azione locale per la salute
8. Economia locale sostenibile
9. Equità e Giustizia sociale
10. Da locale a globale

Partecipazione
e Agenda 21 Locale

Al di là delle varie definizioni e percezioni il concetto di sviluppo sostenibile e di sostenibilità, per sua natura dinamico in base al contesto e ai criteri di riferimento presi in esame, dovrebbe riguardare tre dimensioni: ambientale, sociale ed economica. Nonostante le varie definizioni esistenti, emergono tre aspetti di fondo dello sviluppo sostenibile:
1. Arrestare il degrado ambientale,
2. Impedire l’impoverimento delle future generazioni (equità intragenerazionale);
3. Migliorare la qualità della vita e l’equità tra le attuali generazioni (equità intergenerazionale).
4. Favorire la partecipazione di tutti gli attori sociali, istituzionali ed economici nelle soluzioni.

Sintesi 10 Aalborg Commitments. http://www.aalborgplus10.dk/
1 Governance Ci impegniamo a rafforzare i nostri processi decisionali tramite una migliore democrazia partecipatoria.
2 Gestione Locale Per La Sostenibilità Ci impegniamo a mettere in atto cicli di gestione efficienti, dalla loro formulazione alla loro implementazione e valutazione.
3 Risorse Naturali Comuni Ci impegniamo ad assumerci la piena responsabilità per la protezione, la conservazione e la disponibilità per tutti delle risorse naturali comuni.
4 Consumo Responsabile e Stili di Vita Ci impegniamo ad adottare e a incentivare un uso prudente ed efficiente delle risorse, incoraggiando un consumo e una produzione sostenibili.
5 Pianificazione e Progettazione Urbana Ci impegniamo a svolgere un ruolo strategico nella pianificazione e progettazione urbane, affrontando problematiche ambientali, sociali, economiche, sanitarie e culturali per il beneficio di tutti.
6 Migliore Mobilità, Meno TrafficoRiconosciamo l’interdipedenza di trasporti, salute e ambiente e ci impegniamo a promuovere scelte di mobilità sostenibili.
7 Azione Locale Per La Salute Ci impegniamo a proteggere e a promuovere la salute e il benessere dei nostri cittadini.
8 Economia Locale Sostenibile Ci impegniamo a creare e ad assicurare una vivace economia locale, che promuova l’occupazione senza danneggiare l’ambiente.
9 Equità e Giustizia Sociale Ci impegniamo a costruire comunità solidali e aperte a tutti.
10 Da Locale A Globale Ci impegniamo a farci carico delle nostre responsabilità per conseguire pace, giustizia, equità, sviluppo sostenibile e protezione del clima per tutto il pianeta.

La partecipazione. Il "cuore" del processo A21L e della sostenibilità
La partecipazione è al cuore dello sviluppo sostenibile e dell’A21L. Le forme e i percorsi verso la sostenibilità possono variare da luogo a luogo, ma un elemento di cui non è possibile fare a meno è la partecipazione. Negli ultimi anni il tema della partecipazione è al centro del dibattito nelle varie politiche di settore. I motivi di tale nuovo interesse verso la partecipazione, ricorrente in modo dinamico e ciclico in base al contesto socio-politico, possono tuttavia ricercarsi in tre fenomeni. Innanzitutto alla luce dei nuovi orientamenti di governance nella promozione delle politiche intergovernative e comunitarie; secondariamente come elemento di ripensamento rispetto ai numerosi casi di conflitto territoriale, come la sindrome NIMBY (Not In My Back Yard), tra settori della cittadinanza e istituzioni locali di vario livello, rispetto alle modalità di deliberazione pubblica. Infine per rispondere alla crescente domanda di maggiore apertura, trasparenza, ascolto e dialogo, proveniente da ampi settori della società civile verso le istituzioni locali.

I principali strumenti di partecipazione volontari possono prevedere modalità operative formali, complesse, articolate e momenti semplici, quali: Mostre, Feste, Fiere, Concerti, Gruppi di lavoro, Forum, Focus group, Interviste, Indagini pubbliche, campagne di sensibilizzazione.
I cittadini coinvolti nei processi decisionali, e nell’Agenda 21 in particolare, chiedono infatti un confronto con l’amministrazione su tutti i temi che riguardano il miglioramento della qualità urbana e delle condizioni di vita. La possibilità di instaurare una rinnovata fiducia tra comunità locale e i funzionari pubblici, requisito essenziale per il successo del processo partecipativo, deriva quindi dalla capacità dell’amministrazione di fornire risposte unitarie alle esigenze espresse dai cittadini.

I vantaggi e benefici della partecipazione - comunicazione nei processi di Agenda 21 Locale
La partecipazione nelle sue numerose forme, e dunque anche nei processi di Agenda 21 Locale, offre numerosi benefici di tipo sociale, umano, culturale, istituzionale, economico, tecnico, elencati di seguito.
• Promuove una maggiore informazione, educazione, formazione e conseguente maggiore consapevolezza degli attori coinvolti sui problemi e sulle possibili soluzioni in un’ottica di sviluppo sostenibile;
• Crea un senso di appartenza al processo e, quindi, di co-responsabilità dei cittadini verso la loro comunità e verso gli obiettivi di sostenibilità;
• È un elemento chiave per ogni processo di costruzione del consenso e per una migliore articolazione dei processi decisionali a livello locale;
• Crea le condizioni per un maggiore empowerment degli attori coinvolti;
• Contribuisce a prevenire futuri conflitti ambientali, istituzionali, sociali e ridurre quelli esistenti;
• Favorisce maggiore dialogo ed empatia tra gli attori, e di conseguenza maggiore legittimazione e fiducia;Partecipazione e Agenda 21 Locale 38
• Permette di valorizzare la diversità socio-culturale di una comunità
• Stimola lo sviluppo delle capacità, competenze e conoscenze (building capacity) per promuovere e gestire progetti autonomamente;
• Facilita l’apprendimento e la formazione continua degli attori coinvolti e di chi promuove;
• Permette di avere prospettive multi-settoriali e di valorizzare le diversità socio-culturali;
• Favorisce le condizioni per attivare delle partnerships tra diversi attori;
• Rinforza la consapevolezza sulle relazioni tra aspetti economici, sociali ed ambientali.
• Incoraggia politiche, programmi, obiettivi e decisioni che mirano ad attuare lo sviluppo sostenibile a livello locale;
• Coinvolge molte persone e rinvigorisce quantitativamente e qualitativamente i processi democratici locali;
• Permette di realizzare i principi della sussidiarietà e della governance locale;
• I processi partecipati sono più lunghi e faticosi ma più efficaci perché condivisi, con vantaggi dal punto di vista ambientale, economico, istituzionale e sociale;
• Contribuisce ad investire sul capitale umano-sociale di una comunità locale;
• Rafforza il senso di appartenenza e di identità della comunità locale;
• Stimola a rendere più consapevoli la comunità locale sulla complessità e le implicazioni da considerare nel governo della comunità locale;
• Contribuisce a fare vivere l’approccio del "pensare globalmente, agire localmente".

Altri attori locali
Enti pubblici in generale (Enti Parco, Comunità Montane, Consorzi, Autorità di Bacino, Agenzie di controllo, Agenzie di sviluppo), Associazioni di categoria e di settore, Scuole di ogni ordine e grado (insegnanti, studenti), Istituti di ricerca, Gruppi studenteschi, Gruppi parrocchiali, Gruppi giovanili, Associazioni sportive, Ordini professionali, Associazioni della Terza età e anziani, Associazioni portatori di handicap, Media locali (Tv, radio e quotidiani locali), Forze di sicurezza, cittadini in generale.

Il ruolo dell’Università, della Ricerca e degli Ordini professionali per lo sviluppo sostenibile
Dal mondo della scienza e della tecnica possono venire risposte concettuali e tecnologiche per raggiungere uno sviluppo sostenibile e per attuare obiettivi di Agenda 21 Locale. A livello internazionale sono sempre più numerose le Università che si ispirano alla Carta di Copernico su principi di ricerca orientati allo sviluppo sostenibile (Agenda 21, Cap. 31).
Cosa possono fare?
1. Elaborare programmi di studio e ricerca sullo sviluppo sostenibile.
2. Promuovere corsi per nuovi profili professionali e momenti di aggiornamento.
3. Introdurre codici di condotta etica nella ricerca.
4. Sviluppare partnership di ricerca applicata con le imprese.
5. Promuovere attività di divulgazione scientifica.

COME FARE? LA FACILITAZIONE DEL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE
La facilitazione serve a migliorare il funzionamento dei gruppi di lavoro. La facilitazione rende le relazioni di gruppo più dinamiche. I Facilitatori-animatori assistono i gruppi nel definire e raggiungere obiettivi condivisi attraverso l’utilizzo di una gamma di esercizi e attività sinergiche. Promuovono processi d’apprendimento collaborativo e fanno ricorso a metodi per la risoluzioni di problemi e conflitti. Utilizzano tecniche "creative" e soprattutto "flessibili" per stimolare lo sviluppo organizzativo e la progettualità del gruppo.

Il profilo del Facilitatore (caratteristiche e competenze)
• Saper Essere (attitudini): ottimisti; onesti e aperti; con senso dell’umorismo; socievoli; sicuri di sè (senza essere "egocentrici"); pronti a rivedere il proprio punto di vista; stare dalla parte dei "deboli"; trovare il piacere di stare con e conoscere persone di provenienze diverse (età, cultura, ecc.); provare piacere nell’imparare e nel trasmettere le proprie conoscenze; ecc.
• Sapere: comunicare; competenze progettuali ed espressive, multi-mediali; mettere in relazione le persone e lo spazio urbano (comportamenti, percezioni, processi cognitivi e valori); conoscere il contesto in cui opera (urbanistico, amministrativo; politico, ecc.); ascoltare gli altri (oltre a prendere appunti, tenere un diario, riflettere criticamente); comunicare questioni tecniche in una maniera comprensibile per non-esperti; sapere comunicare e fare comunicare; sapere identificare risorse e creare sinergie; sapere gestire informazione.
• Saper fare e saper far fare:
gestire processi di gruppo (facilitare la cooperazione; promuovere la capacità di fare decisioni collettive; guidare discussioni / riunioni e negoziare tra interessi diversi); tecniche per stabilire obiettivi collettivi, guidare simulazioni e raccogliere opinioni diverse (interviste, indagini, ecc.); scegliere tecniche e metodologie per fare esprimere gli altri, e fare progettare nel modo più appropriato in base alla fase del processo; comunicare entusiasmo e motivazione per garantire l’attrazione di nuovi alleati.

I bambini sono stakeholders speciali
La partecipazione dei bambini, con una strategia articolata a loro misura, ci può condurre verso territori e comunità più conviviali e sostenibili. Questa affermazione nasce da: (a) una lettura della "caratteristiche" dell’infanzia; (b) da un’impostazione strategica partecipata e (c) dalla lettura di numerosi progetti di partecipazione svolti con bambini e ragazzi.
A) Il bambino ha un approccio più "ecologico" perché:
• non segue una razionalità strumentale né una risoluzione lineare di problemi senza contestualizzazione;
• non oggettivizza la realtà, che rappresenta un soggetto con una vita propria, con identità, con ‘diritti innati’;
• possiede una visione prospettica, cioè non si mette al di fuori dal suo contesto o dal suo ambiente;
• possiede una visione globale dell’insieme… non separa i componenti di un problema o dell’ambiente;
• vive nel hic et nunc… ma allo stesso tempo è proiettato biologicamente verso il futuro.
Questo approccio è valorizzato e sviluppato dalla progettazione partecipata.
B) La proposta strategica partecipata dovrebbe quindi:
• partire dal locale e dall’esistente. Ovvero, si applica un’ottica "territorialista";
• esplorare i sentimenti e il senso d’appartenenza che ci legano all’ambiente della vita quotidiana;
• facilitare l’espressione dei "significati" e il riconoscimento dell’"identità" dei luoghi sulla base delle diverse percezioni;
• ripercorrere la storia recente (e non solo) attraverso il coinvolgimento di altri testimoni importanti (genitori, anziani, ecc);
• leggere le caratteristiche dei luoghi a partire da quelle ‘naturali’, evidenziando le interdipendenze e le complessità.
C) I "progetti" pensati dai bambini vanno sempre nella direzione di una maggiore sostenibilità, perché:
• sono spesso minimalisti, di piccola scala e diffusi nel territorio ("piccolo è bello");
• riguardano luoghi vicini… sotto casa e vicino alla scuola, raggiungibili con una mobilità non motorizzata;
• privilegiano il ricupero e la riqualificazione;
• sono sensibili alle diversità - ambientali, sociali e funzionali urbane- presenti nei luoghi;
• possiedono forti legami con la natura;
• privilegiano la dimensione sociale, con una riscoperta del vicinato e della densità urbana;
• sono attenti alla qualità ambientale attraverso comportamenti di prevenzione e di cura, sottolineando le responsabilità personali;
• sono quasi sempre non-finiti e in evoluzione e prevedono un ruolo per i bambini e adulti nella continua creazione, trasformazione e manutenzione dei luoghi scelti.
Per attivare una Agenda 21 locale è auspicabile verificare la motivazione personale all’azione, divulgando le ‘buone pratiche’ intraprese dalla propria comunità ristretta (famigliari, colleghi, amici). Quale migliore partenza quindi se non con le giovani generazioni e in "casa loro" - ovvero nella comunità scolastica? La scuola, aderendo a questo progetto, avvia un processo educativo e formativo in campo ambientale e diventa un luogo progettuale in grado di proporre e attivare processi di innovazioni sostenibili sul territorio.
Contenuti elaborati da sintesi di documenti prelevati da:
Da: Antonino Saggio, Progettare la residenza, Quaderni del dottorato di ricerca in Commposizione Architettonica, Roma 1990
II progetto redatto per il concorso dell'Associazione costruttori edili ro­mani per la Terza Età13 sì ispira al metodo Sar. Pur trattandosi di un progetto di concorso è stata prevista l'integrazione tra i diversi attori nel processo de­cisionale. I vincoli progettuali dettati dalla ricerca di un sistema costruttivo che consentisse la massima razionalizzazione del cantiere e l'uso di elementi tecnologici unificati proveniva dalla peculiarità stessa dell'ente promotore il concorso. Le «volontà» dell'amministrazione e degli organismi edilizi di in­tervento espresse nelle indicazioni di piano e nei regolamenti dell'edilizia economica e popolare erano note da studi precedenti e sono state in larga mi­sura rispettate nel progetto1°. Un circolo di anziani infine ha svolto il ruolo di possibile utente dell'intervento ed è stato attivamente coinvolto nelle decisioni sia per quanto riguarda la definizione del sistema insediativo che per quelle dell'alloazio.
13 AA.VV. Terza Età, Acer, Roma 1986. Il progetto «Volare» redatto insieme a Luigi Prestinenza e a Donatella Orazi ha ottenuto la miglior classificazione ex aequo nel concorso bandito dall'Acer ed è ampiamente documentato nella pubblicazione. A proposito Cfr. anche il capitolo a cura di A. Saggio contenuto in Fausto Fiorentini, Città come..., Argos, Roma 1988.
14 Cfr. Carlo Melograni «Case basse ad alta densità» Edilizia popolare, n.157 1980.

mercoledì 4 giugno 2008

Storyboard AL AN PA 4giugno2008 presentazione finale


il Tema, i libri, il film

Il tema: Reificare

Il passaggio dall’astratto al tangibile: quale metodo? Reificare, operare perché si concretizzi un concetto, espresso non solo da un individuo ma appartenente ad una comunità. L’espressione tramite strumenti di condivisione web (2.0?), in particolare il blog.

1) Derrick de Kerckove, L’architettura dell’intelligenza, Universale di architettura, “La rivoluzione informatica,Testo e Immagine, Torino 2001:
Con la forza esponenziale del proprio big bang il cyberspazio sta venendo al mondo davanti ai nostri occhi. Così come i cosmologi ci dicono che lo spazio fisico del nostro universo è cominciato improvvisamente dal nulla circa quindici miliardi di anni fa, così anche l’ontologia del cyberspazio ha origine dal nulla”.
Derrick de Kerckove si occupa dello spazio e della sua rappresentazione, e, con una similitudine epistemologica, verifica come l’uso della prospettiva sia maturato in quelle popolazioni, di origine greca e romana, in cui un alfabeto di tipo analitico, arricchito dalla presenza di vocali, aveva portato alla necessità di introdurre nella struttura spaziale riferimenti prospettici (se ne sentirà l’esigenza fino al barocco). La trasformazione dell’alfabeto fenicio, permettendo di rimandare la contestualizzazione del discorso, abitua ad una considerazione analitica dell’ambiente e ad introdurre appendici analitiche di tipo prospettico.
Ma se il legame di pensieri produce intelligenza, quando essi si susseguono in dialoghi digitali, collegandosi nel succedersi dei Threads, la teoria di contributi produce spessore spaziale. Architettura dell’intelligenza, entità spazio-intellettiva prodotta all’interno di un blog nel comporsi di un thread, correntemente abbreviato nella espressione 3D (che non può rimanere senza altri significati per chi ha coscienza di architetto). 3D (thread per un blog) nella pratica architettonica è la conquista spaziale di concetti bidimensionali, è il modello, ambiente virtuale propriamente tridimensionale, il luogo di incontro digitale.
La caratteristica del progetto, anche di architettura, è quella di veicolare attraverso un lancio oltre, un’idea, o una teoria di idee riunite in concetto(i) in un tempo più prossimo a quello del suo essere cosa concreta. L’attività progettuale può considerarsi il raccogliere le informazioni necessarie perché un’idea sviluppi l'attitudine al suo farsi oggetto. Lo scopo è quello di operare un filtro critico per la selezione delle informazioni, organizzarle secondo la priorità delle istanze.


Nel progetto tradizionale, le sollecitazioni sono organizzate secondo una disposizione prettamente piramidale o ad essa riconducibile. L’idea comunica e si confronta solo con i livelli più alti di informazione. Solo da essi può essere attivamente informata e quindi modificata (progettista, municipalità, operatori del mercato). Le scelte sono localizzate centralmente e i supporti periferici concorrono a sostenere il progetto solo marginalmente.



"Il Theremin è stato inventato intorno al 1919 dal russo Lev Termen e può essere considerato a tutti gli effetti uno dei primi strumenti musicali completamente elettronici"(contributo wiki)

Esperienze in diversi campi di architettura partecipata hanno prodotto comunque diverse manifestazioni del progetto che vede l’architetto quale sorta di antenna, capace di captare le oscillanti esigenze di intere comunità, tutte romanticamente definite almeno nel loro ambito geografico.


Giancarlo De Carlo, Lucien Kroll, informano con la loro esperienza architettonica l’ambiente della condivisione. Lo arricchiscono di significati politico (non partitico) e sociali che necessariamente vanno considerati nell’analisi di dialoghi architettonici orizzontali. “Un piano urbanistico non è ne un disegno ne una decisione imperativa: è un processo che si sviluppa da se stesso attraverso un confronto dialettico tra obiettivi politici, propositi tecnici e volontà della comunità”( citato in F. Brunetti, F. Gesi, Giancarlo De Carlo, Alinea editrice, Firenze 1981).
Essere parte di un movimento, di un modo comune di sentire, espresso principalmente attraverso un blog, può condurre alla definizione di architetture che riflettano concetti condivisi (non necessariamente nella loro pienezza).
Lucien Kroll, Tutto è paesaggio, Universale di architettura, Testo e immagine, Torino 1999) indica la formazione di movimenti di coscienza quali nebulosa sentimentale: “…esiste una nebulosa sentimentale che reagisce alle decisioni e alle azioni dei padroni del gioco e le conduce in una direzione imprevista. Questa nebulosa è popolare ed istintiva , vale a dire intelligente globalmente non analiticamente”.

Oltre l’architettura partecipata può attraverso la reificazione esistere un’architettura condivisa.

De Kerckove cerca quale "filosofo della scienza" nello strumento di permanenza del linguaggio, le caratteristiche che definiscono lo spazio; Giancarlo De Carlo riconosce che nonostante le istanze siano raccolte analizzando il substrato socio-culturale il catalizzatore della pianificazione urbanistica rimane comunque il progetto. La struttura epistemologica ammette il corollario espresso da Marshall McLuan: Il medium è il messaggio.

2) Marshall McLuan, Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore, Milano 1967, da esso le teorie che andranno a supportare le considerazioni intorno alla forma comunicativa e alle conseguenze relazionali del blog.


3) Il film: Frankstein Jr. regia di Mel Brooks quale opera extradisciplinare, ovvero la reificazione impossibile. La raccolta di istanze non proprie e la suggestione ambientale. La parodia - sorridere attraverso - lo strumento, l'oggetto, l'osservatore, tutti partecipi della stessa mostruosità.

martedì 22 aprile 2008

epostmologia

Avvio con questo post, la costruzione dello strumento di ricerca (oggi sconosciuto nelle sue forme e funzioni) con cui affrontare il tema proposto nel seminario del Prof. Saggio: La Rivoluzione Informatica in Architettura, uno sguardo critico. I contributi postati nel loro comporsi quali ingranaggio meccanico, lenti ottiche, stampati di silicio, o ancora entità fluide amnioticamente immerse in danze sospese a gravità ridotta, produrranno il mezzo, arnese, attrezzo, utensile, apparecchio, dispositivo, congegno, su cui si concentrerà la riflessione speculativa nel valutarne i campi d'uso. Il percorso post-epistemologico che da ora per brevità chiamerò epostmologico peserà le implicazioni effettuali di una macchina dialogica: il blog.